“ECCE MATER” DI VALENTINA TOMADA.

INTERVISTA A VALENTINA TOMADA
A cura di Ilaria Solazzo

ILARIA – Ciao Valentina e benvenuta su “NEWS MAGAZINE ITALIA”. Ti va di parlarci di “Ecce Mater”?
VALENTINA – Grazie a te, Ilaria, per l’invito. Il cortometraggio “Ecce Mater” ha una genesi completamente diversa dai miei altri cortometraggi. Di solito, infatti, la storia nasce da uno spunto della vita reale che poi viene sviluppato ed arricchito, trasformandosi in una storia con un senso compiuto: un inizio, una fine e, secondo i “canoni” del cortometraggio, un finale che lascia lo spettatore in qualche modo sorpreso. I miei altri corti sono nati così ed inoltre tendono ad avere contenuti seri trattati però in modo grottesco, se non comico come, ad esempio, “Do ut des” che parla delle molestie nel luogo di lavoro. Questo se volete lo trovate su Youtube, nel mio canale al seguente link:
Do Ut Des – scritto e diretto da Valentina Tomada – YouTube

ILARIA – Com’è nata l’idea di dar vita a questo corto?
VALENTINA – L’idea di “Ecce Mater” mi ha svegliato di notte e il corto era praticamente già lì, pronto. Durissimo, come in effetti è. Ero stata emotivamente traumatizzata dal terremoto di Amatrice e successivamente da ciò che era accaduto a Rigopiano. In realtà il terremoto mi lascia sempre emotivamente a pezzi, ovunque sia. Mio padre era friulano, abbiamo subito il terremoto del 1976 e per quanto fossi piccola i ricordi di quei momenti li ho stampati nella mente e soprattutto nel cuore. Ricordi di racconti, di case distrutte, di vittime, ma anche di una ricostruzione rapida ed efficiente, cosa che purtroppo non è accaduta in questo caso. Ma torniamo al film. Svegliata da questa idea ho deciso di non scriverla. A volte mi capita di svegliarmi la notte con una storia. Mi dico “bella questa!” ma poi ho sonno, non la scrivo, e il giorno dopo non ricordo ahimè, assolutamente nulla. Speravo che accadesse la stessa cosa a questa idea. Avevo forti resistenze a scriverla. Ma da quella notte, per più di una settimana, l’idea continuava a svegliarmi ogni notte, mi frullava in testa, si arricchiva, finché una notte, saranno state le tre, le ho detto “Ok, hai vinto tu. Ti scrivo!” Mi sono alzata e ho buttato giù la prima stesura.

ILARIA – Il titolo a cosa lo si deve?
VALENTINA – Al titolo non ho dovuto pensare, è venuto da sé, in un attimo. Ho pensato a queste mamme, questi papà, davanti a tragedie così tremende, ho pensato alla loro impossibilità di agire, al fatto che purtroppo spesso devono aspettare, senza sapere nulla di ciò che sarà. A volte, ancora peggio, il terremoto toglie loro i figli lasciandoli soli. Mi sono messa nei loro panni. Ho pianto. E allora mi è venuto da pensare a Cristo, l'”Ecce Homo”. A questo amore grande che viene frainteso, viene ricambiato con la morte e mi è venuto da fare un parallelo tra lui, da solo davanti alla folla che lo vuole morto e lei, la madre che incarna tutte le madri, da sola di fronte alla tragedia di un terremoto che rischia di portarle via la vita, ma non la sua, una vita ancora più importante della sua, quella della sua creatura. Da qui è venuto il titolo “Ecce Mater” che tradotto dal latino significa “questa è la madre”.

ILARIA – Un film di difficile realizzazione, vero?
VALENTINA – Non era un film facile da realizzare. La scenografia era complicata, inoltre bisognava girare anche in loco, sulle rovine del terremoto che aveva martoriato Amatrice e dintorni. Così ho partecipato al bando articolo 7 che l’Imaie (l’ente che si occupa dei diritti di sfruttamento immagine degli attori) aveva aperto per permettere la produzione di sceneggiature di cortometraggi. La sceneggiatura ha vinto con altre 19 su quasi 700 progetti arrivati. Insomma tanto impegno ma è stata una bella soddisfazione, da che non volevo nemmeno scriverla… La storia è stata così incarnata da attori, i personaggi hanno preso sembianze umane, la fantasia ha preso vita.

ILARIA – I nostri lettori dove possono visionare il tuo film?
VALENTINA – Per chi lo volesse vedere il film concorre al premio “Sorriso Rai Cinema Channel” legato al festival Tulipani di seta nera e lo trovate a questo link:

Ecce Mater (rai.it)

ILARIA – La bimba che recita, sbaglio, o è tua figlia?
VALENTINA – Per quanto riguarda la decisione di far fare la parte di Emma a mia figlia, devo dire che non è stata affatto facile. All’inizio, quando le avevo raccontato la storia, mia figlia mi aveva detto di no, che non voleva girarla. Non ho insistito. Poi però è arrivato il momento di scegliere gli attori e ho chiesto un consiglio a lei su qualche amichetta che potesse interpretare il ruolo di Emma. Mia figlia Eva mi ha detto “Ora sono grande, mamma, posso farlo io.” Era passato un anno da quando glielo avevo chiesto. Ora lei aveva compiuto otto anni. Ma lavorare sulla sceneggiatura non è stato facile. Eva è come me: si immedesima nel ruolo e dunque a un certo punto cominciava a piangere. Ho dovuto spiegarle molto bene la differenza tra lei e il personaggio, Emma. Mi sono anche fatta aiutare da una psicologa perché non volevo assolutamente che per lei fosse un trauma. Sono riuscita a farle capire che interpretare un personaggio è come mettersi un abito che poi, alla fine, uno si toglie per tornare alla sua vita “normale”.

ILARIA – Regista e attrice di questo progetto… è stato difficile ricoprire entrambi i ruoili?
VALENTINA – Girare un film del genere come regista e attrice è stato molto complicato. All’inizio volevo far interpretare il ruolo della mamma a qualcun altro, sarebbe stato tutto più semplice per me. Ma quella mamma ero in qualche modo io, o per meglio dire quel personaggio incarnava tutte le mie paure, i miei incubi più profondi. Non me la sono sentita di delegare ad altri una cosa per me così importante.

ILARIA – E degli altri attori cosa puoi dirci?
VALENTINA – Giorgio Colangeli è semplicemente un attore strepitoso, nonché persona meravigliosa. Con lui si va sempre sul sicuro. Massimiliano Pazzaglia oltre ad essere un amico che ho coinvolto in tante avventure (dal teatro ad altri cortometraggi) è un attore serissimo che segue con grande attenzione le indicazioni registiche, ero sicura che avrebbe fatto un buon lavoro e a dir la verità mi ha dato molto più di ciò che potessi aspettarmi: una verità dolorosa ma nello stesso tempo compressa, soffocata, resa così bene da quel suo sospiro finale.

ILARIA – Le scene dove sono state girate?
VALENTINA – Le scene in esterno le abbiamo girate in una frazione di Accumuli, in zona rossa, grazie al permesso ottenuto dalla giunta e dalla sindaca Franca D’Angeli, che ringrazio di cuore.

ILARIA – A chi ti senti di dire Grazie?
VALENTINA – Questo corto non sarebbe quello che è senza l’aiuto dei Vigili del Fuoco. Devo dire che ho sempre avuto grande ammirazione per loro, ma onestamente ho scoperto persone preziose, autentiche, indescrivibili. Devo ringraziare in particolar modo Simona Pognant, responsabile della comunicazione istituzionale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che ha abbracciato il progetto e mi ha aiutato tantissimo. Così come Giancarlo Favoccia, persona stupenda, Vigile del Fuoco che nel finale del film ha fatto semplicemente sé stesso con bravura e autenticità, dando al cortometraggio un enorme valore aggiunto.

ILARIA – A chi lo hai dedicato?
VALENTINA – Questo cortometraggio lo dedico con immenso affetto e vicinanza a tutti coloro che sono stati vittime di terremoti, ed essere vittime non significa solamente morire sotto le macerie. Significa perdere la propria casa, oggetti carichi di ricordi, abitudini ormai consolidate, i luoghi dell’infanzia, le persone care: significa perdere la propria vita pur restando vivi.

2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente da Valentina Tomada, in esclusiva, alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).

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2 thoughts on ““ECCE MATER” DI VALENTINA TOMADA.

  1. Grazie, una bellissima intervista fra due donne sensibili e profondi , ho visto Il video “ Ecce Mater” e l’ho trovato commuovente e coinvolgente. Un piccolo capolavoro. E toccante la dedica del video ai vittime dei terremoto.

  2. Grazie, una bellissima intervista fra due donne sensibili e profondi , ho visto Il video “ Ecce Mater” e l’ho trovato commuovente e coinvolgente. Un piccolo capolavoro. E toccante la dedica del video ai vittime dei terremoto.

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