GIULIO ZOPPELLO PRESENTA: “IL CINEMA AL TEMPO DEL TERRORE”.

INTERVISTA

ILARIA – Quando hai deciso di scrivere questo libro?
GIULIO – “Il cinema al tempo del terrore” è un’elaborazione della tesi che avevo preparato per il mio Master in Critica Giornalistica presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. La mia relatrice dell’epoca, la Prof.ssa Eleonora Saracino, aveva pubblicato diversi libri con Viola Editrice e mi ha incoraggiato a provare a proporgli di sviluppare lo stesso argomento in modo più esaustivo e completo. Sono da sempre grande appassionato di cinema bellico e di tutto ciò che cerca di raccontare la Storia, anche nelle sue forme più retoriche o unilaterali, perché di base ci dicono paradossalmente forse anche di più sui protagonisti in gioco.

ILARIA – Perché hai scelto questo titolo?
GIULIO – Il titolo è nato in virtù di una semplice constatazione: dal 2001, quando avevo da poco 16 anni, fino ad oggi, il Terrore si è impadronito del nostro tempo e della nostra vita. Gli attentati sono diventati qualcosa di terribilmente concreto e reale in tutto il mondo e il cinema si è fatto comunque interprete di questa nuova conflittuale e sanguinosa epoca di contrapposizioni. Poi penso che un libro deve essere sempre coerente partendo proprio dal titolo.

ILARIA – Tre titoli di film del terrore?
GIULIO – Senza ombra di dubbio “Syriana” di Stephen Gaghan, che reputo il migliore tra quelli contenuti nel libro. Poi “Nella valle di Elah” di Paul Haggis e “Il fondamentalista riluttante” di Mira Nair.

ILARIA – Quale, a tuo avviso, la nazione che maggiormente tende ad usare il terrore nelle pellicole distribuite in tutto il mondo?
GIULIO – Gli Stati Uniti hanno affrontato massicciamente l’argomento in quanto principali protagonisti geopolitici. La cosa più curiosa è che a parte qualche titolo, quasi tutti sono stati un insuccesso al botteghino, quasi per un progressivo rifiuto del pubblico americano a fare i conti con vent’anni di guerre inutili, con una reputazione sempre più distrutta per loro stessa mano.

ILARIA – Nel sottotitolo hai precisato che dopo l’11 settembre tutto è cambiato… Raccontaci.
GIULIO – Sono uno di quelli che ritiene che gli anni 90 siano stati l’ultimo grande decennio, come dice Mike McGrath. Se guardo all’ultimo ventennio vedo un progressivo decadimento morale, culturale, politico e spirituale nella nostra società, con la perdita di diritti, il risvegliarsi di intolleranza e razzismo, di sentimenti legati al fanatismo religioso, al fascismo anche. Inutile negare che l’11 settembre è stato il motore di tutto questo, di base ha sancito la fine del vero progressismo, ha reso il diverso di nuovo il nemico. E il cinema bene o male questo lo ha sempre raccontato.

ILARIA – Il cinema dovrebbe arrivare a sensibilizzare gli animi, ma, spesso, purtroppo, induce il pubblico a ritrovarsi in sala dinanzi a scene di crudeltà assoluta quasi a volerci spingere verso quel tipo di vita sotto la scusa della finzione. Sei d’accordo?
GIULIO – Onestamente no. Credo anzi che anche in tempi recenti, registi come Michel Franco, Kevin MacDonald, Valentyn Vasyanovych o Natalіja Vorožbyt ci abbiano ricordato cosa è veramente la guerra, quale orrore contiene. Ammorbidire la violenza, renderla potabile, è secondo me sbagliato, a patto che essa sia uno strumento che porti ad un ragionamento, che si faccia carico di una visione della realtà o delle cose. La violenza ha dominato questi ultimi vent’anni, far finta che non sia così significa voler nascondere la testa sotto la sabbia.

ILARIA – Puoi racchiudere il tuo libro in 5 aggettivi?
GIULIO – Personale senza ombra di dubbio è il primo. Cinefilo è il secondo, perché è pensato per chi ama il cinema. Parziale, perché sto lavorando al secondo, ci sono tanti altri titoli da analizzare. Dico anche migliorabile, perché è opera prima, ma anche fosse il centesimo varrebbe uguale. Come ultimo direi anche immediato. Non credo nella scrittura criptica o autocelebrativa, bisogna sempre porsi nei panni del lettore.

ILARIA – La scelta della foto di copertina è stata tua?
GIULIO – La scelta è stata dettata dal fatto che è l’unico film per il quale non ci sono stati chiesti trilioni di dollari per l’utilizzo delle immagini! Ma fortuna ha voluto che Netflix per War Machine, per questo Brad Pitt quasi irriconoscibile non chiedesse nulla. Sono stato felice perché è un film tra i più belli tra quelli analizzati e lui uno dei miei attori preferiti da sempre.

ILARIA – Come è stato accolto il tuo libro dai lettori?
GIULIO – Per i pareri personali che mi sono arrivati anche da parte di alcuni colleghi direi positivamente. Purtroppo il ciclo di presentazioni è cominciato poco prima che il Covid 19 entrasse nelle nostre vite e ovviamente poi tutto è finito dentro un limbo. Spero ora di poter riprendere con Viola Editrice questo discorso interrotto. Perché pandemia a parte, direi che è ovvio che il Terrore purtroppo continua ad inseguirci.

Dettagli inerenti il libro

Titolo: “Il cinema al tempo del terrore”.
Autore: Giulio Zoppello.
Casa editrice: Viola editrice.
Volume: I.
Editrice: Valentina Succi.
Copertina: flessibile a colori.
Pagine: 302.
Prezzo: 18 euro.
Distributore: LIBRO.CO
Immagine di copertina: Netflix.
Grafica: Luca Dentale.
ISBN: 978-88-31250-09-2.
Tipo: brossura.
EAN: 9788831250092.
Collana: Cinema.
Anno edizione: 2019.

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Dove poter acquistare il libro

https://www.ibs.it/cinema-al-tempo-del-terrore-libro-giulio-zoppello/e/9788831250092

“Il CINEMA AL TEMPO DEL TERRORE – Analisi sul cinema post 11 settembre” – Viola Editrice – Il sito ufficiale

https://www.mondadoristore.it/cinema-tempo-terrore-Analisi-Giulio-Zoppello/eai978883125009/

https://www.libreriauniversitaria.it/cinema-tempo-terrore-analisi-cinema/libro/9788831250092

https://www.unilibro.it/libro/zoppello-giulio/cinema-tempo-terrore-analisi-post-11-settembre/9788831250092

https://www.hoepli.it/libro/il-cinema-al-tempo-del-terrore-analisi-sul-cinema-post-11-settembre/9788831250092.html

https://www.libraccio.it/libro/9788831250092/giulio-zoppello/cinema-al-tempo-del-terrore-analisi-sul-cinema-post-11-settembre.html

Descrizione

Il XXI secolo è senza ombra di dubbio il secolo del terrorismo islamico, delle guerre al terrore. Dagli attentati dell’11 settembre fino alle recenti offensive dell’ISIS, il mondo ha visto, respirato e vissuto, condizionato dal fondamentalismo islamico. Le nostre vite sono cambiate: il nostro modo di vedere il mondo, di interpretarlo, il nostro rapporto con gli altri e le diverse culture del globo è cambiato. E il cinema? Il cinema, a modo suo, ha cercato di descriverci il mondo in cui viviamo, gli eventi che lo hanno cambiato e stravolto, ha cercato di darci una chiave di interpretazione… o forse di venderci un’altra verità? Una verità di comodo? Ne “Il cinema al tempo del terrore”, è il cinema il protagonista, con le sue contraddizioni, i suoi tentativi di darci una visione della realtà che risponde a diverse finalità o esigenze. Che si sia trattato di film sulla guerra in Iraq o sui reduci, di film sulla geopolitica o altro, quel che è certo è che ci hanno sovente parlato dei diversi punti di vista e possibili chiavi di lettura sulla tremenda realtà che ha sconvolto il mondo da quel giorno di settembre a New York…

Pagina dedicata al libro

http://www.violaeditrice.it/prodotto/cinema-al-tempo-del-terrore-analisi-sul-cinema-post-11-settembre/

In questo primo volume, l’autore categorizza, approfondisce ed illustra i film, i protagonisti ed i diversi significati dietro di essi, gettando uno sguardo su come la settima arte ci ha parlato del nostro tempo, del tempo del terrore.

Info sull’autore del libro

Giulio Zoppello è nato a Padova l’8 agosto del 1985. Ha conseguito la Laurea Triennale in Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Padova e quella Magistrale in Giornalismo presso l’Università degli Studi di Verona. Nel 2015 si trasferisce a Roma per seguire il Master in Critica Giornalistica presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. A partire dallo stesso anno comincia a svolgere l’attività di critico cinematografico ed inviato per diverse riviste e siti specializzati. Sempre in qualità di critico ha seguito dal 2015 il Festival del Cinema di Venezia e lo Science + Fiction Festival di Trieste. “Il cinema al tempo del terrore Vol. I” è il suo primo libro.

2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA.


Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente da Giulio Zoppello in esclusiva alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).

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